Formazione e realtà virtuale: un approccio individualizzato all'empowerment

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Il linguaggio è il più naturale dei sistemi di comunicazione umana. Ci permette di farci capire, di organizzarci e di influenzare chi ci circonda. Usato male o in modo scorretto, può avere un impatto grave. "Il linguaggio è fonte di malintesi", ammoniva Antoine de Saint-Exupéry ne Il piccolo principe. Ecco perché PITCHBOY ha scelto di concentrarsi sull'analisi del linguaggio, inserendolo nelle situazioni e sfruttandolo al meglio. In modo che il linguaggio diventi un alleato e un'opportunità per chi lo usa.

Convinta della rilevanza del lavoro di PITCHBOY, Socios ha deciso di presentare il lavoro di questa giovane azienda in rapida crescita, ancorata al mercato della formazione in rapida evoluzione.

"Siamo convinti che per formare i dipendenti in modo veramente efficace, siano necessarie tre cose:1. La prima è quella di poter riprodurre un ambiente il più possibile vicino alla realtà. La prima è la possibilità di riprodurre un ambiente il più possibile simile alla realtà. Questo lo otteniamo attraverso la realtà virtuale e i video a 360°, che permettono di immergersi in un ambiente esistente: un negozio, un ufficio, un teatro, ecc. 2. La seconda cosa è che i dipendenti devono essere messi in una situazione che li renda consapevoli delle loro esigenze. In secondo luogo, i dipendenti devono essere messi in una situazione di fronte a una persona fisica (che non sia un avatar 3D) che rappresenti: il loro cliente tipo, il loro manager, il loro collega, ecc. Inoltre, deve essere messo in scena in un contesto che corrisponde a quello per cui deve allenarsi. Dove PITCHBOY offre un'esperienza unica è che, durante l'immersione, i dipendenti saranno invitati a esprimersi liberamente e naturalmente. Non ci saranno domande a scelta multipla, ma solo la loro voce. Tutto ciò che diranno, il modo in cui si esprimeranno e porranno le loro domande, sarà analizzato e porterà a una reazione, a una risposta o a una domanda da parte dell'interlocutore3. Infine, il terzo elemento, che riteniamo necessario, è dare autonomia ai dipendenti. Consentire loro di procedere al proprio ritmo, di commettere errori, di non essere giudicati o di avere paura di come gli altri li guarderanno. Homeric de Sarthe, presidente di PITCHBOY

PITCHBOY utilizza strumenti di realtà virtuale per immergere i dipendenti in situazioni e interazioni reali. Di fronte ai clienti, ad esempio, il discente partecipa a questo mondo virtuale e agisce direttamente attraverso il suo comportamento e il suo linguaggio. E per generare esperienze positive, ogni dipendente è libero di scegliere le sessioni che vuole, quando vuole, per mettersi alla prova, identificare i propri errori e correggerli gradualmente.

Per avvicinarsi il più possibile alle situazioni reali e costruire "personaggi" rilevanti, PITCHBOY e Socios uniscono le rispettive competenze per combinare le esigenze della formazione con l'accuratezza delle Scienze Umane, offrendo così un prodotto unico sul mercato della formazione.

"Quando si aggiunge l'esperienza di Socios al realismo del video, alla personalità e alle emozioni dell'interlocutore virtuale (che è un attore ripreso), il risultato è una situazione suggestiva ed efficace, che fornisce un vero e proprio ancoraggio emotivo". Homeric de Sarthe, presidente di PITCHBOY

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